L'intreccio di due mondi | marzo 2025
O di come avrei fatto meglio a studiare E BASTA per il parziale di fisica tecnica industriale...
Bentornat*! Con un giorno di ritardo rispetto al solito causa settimana in cui i miei neuroni hanno deciso di ballare la macarena in vacanza — finché non sfondo al mese successivo lo considero accettabile.
Visto che non ho troppi aggiornamenti per questo mese (inizio ad accusare il colpo dei mesi di tesi, anche se qualcosa si sta sbloccando), ho deciso di parlare di spostarmi un po’ sul worldbuilding delle storie — in particolare su un argomento che mi era stato consigliato per Instagram, ma più ci pensavo, più lo spazio sembrava ristretto, cosa che non succede qui, dove non ho limiti se non quelli dettati dal buonsenso. E in particolare su… 🥁
Come uso quel che studio nel worldbuilding
La premessa
C’era — qualche anno fa, nel periodo del lockdown — la me che doveva preparare il primo parziale di fisica tecnica industriale. Il primo di tre, la speranza di evitarsi un esame in cui non sapevi cosa aspettarti. Nello stesso periodo, avevo ripreso in mano Requiem perché mi era girata così — avevo scritto solo fantascienza per un periodo, quella storia era stata già scritta in una prima versione il cui problema principale era una protagonista con poteri un po’ troppo OP (si giocava sul tempo) che non venivano approfonditi a sufficienza.
Le ultime parole famose?
“No, ma vedi che a basare il sistema magico sulla termodinamica mi sprono a studiare e la storia me la tolgo a breve, tanto devo solo revisionare.”
I casi studio
Per chi fosse nuov* da queste parti, i miei studi si sono organizzati in un modo che può sembrare molto wtf: classico → ingegneria meccanica in triennale → ingegneria biomedica in magistrale. Dopo le medie non sapevo bene cosa fare, al tempo la triennale di ingegneria biomedica qui non esisteva, perciò la scelta è caduta su meccanica per poi andare sulla progettazione di protesi. Poi mi sono innamorata della robotica, ma questa è un’altra storia.
Al momento sto sfruttando molto di più gli appunti di ingegneria meccanica, quelli di biomedica sono molto più utili al cyberpunk e in generale alla fantascienza. Oggi rimango sul fantasy, ma il prossimo mese ci spostiamo da queste altre parti.
Le colpevoli principali sono due: Vexhaben, la prima e soprattutto la causa di tutto, UC/CL, la terza, quella in cui ho calcato la mano così tanto che ora mi ritrovo alle 10 di domenica mattina a leggere tesi magistrali in ingegneria meccanica che trattano della progettazione di turbine. That’s on me. Ne ho fatto un punto fondamentale della trama, ne pago le conseguenze.
Per quanto entrambi i sistemi magici si basino sulla ✨termodinamica✨, la magia a Vexhaben si mostra sotto forma di fuoco e calore, gli usi che se ne fanno sono basici (grazie anche alla repressione del governo), mentre nelle altre due è molto, molto più legato alla vita quotidiana e ha il vapore come espressione.
Nel mezzo delle due (a livello temporale) c’è una storia mai scritta, solo progettata: ha un sistema magico basato sui metalli (in particolare acciaio, alluminio, rame, ghisa e leghe di titanio), una società divisa in base a qualche caratteristica dei materiali e una pianta della città che rispecchiava la divisione. La trama purtroppo non funzionava, quindi è rimasta dimenticata fino a… ieri sera quando ho riaperto il file. La posso far funzionare? Forse. Per il momento non ha precedenze, quindi è lì. Potrei unirla anche ad altre cose, ma vedremo.
Quel che voglio sottolineare è che questo è il mio processo di creazione, lo seguo solo perché mi diverto (male) e non voglio obbligare nessuno a basare sistemi magici su qualche legge fisica. Ma mi sembrava un argomento interessante di cui parlare, perciò ecco qui i punti su cui si basa il mio processo di creazione.
Scegliere la base scientifica → leggi fisiche diverse hanno implicazioni diverse. Per il momento non mi sono mai azzardata ad andare oltre la fisica classica e per quanto siano secondary worlds su questo aspetto sono soggetti alle leggi che conosciamo. Da una base bisogna comunque partire.
Capire dove poter mettere le mani. Questo è forse il punto più difficile perché rischio di infilarmi in un effetto domino che non si può fermare. L’unica cosa da fare è ricerca, ricerca e altra ricerca (anche se vale per, tipo, tutto).
Per il momento sono state cose semplici: per Vexhaben, ho aggiunto un ∆ all’equazione di equilibrio del primo principio che riguarda la parte di “energia magica” che si va ad aggiungere alle altre; per UC/CL invece ho preso a base le turbine a vapore e cambiato il fluido di lavoro. Questi primi due punti sono quelli che richiedono più ricerca e spesso non sono nemmeno argomenti così facili da digerire. Io sto sfruttando molto come punto di partenza la torre di appunti che ho guadagnato negli anni della triennale e a rileggere certe cose i ricordi di quanto studiato affiorano. La ricerca a fondo è una cosa che consiglio di fare? Da una parte sì, se si vuole essere quanto più precisi e realistici possibile, dall’altra… mi appoggio al punto 3.Capire dove fermarsi → l’equilibrio è importante sempre, non solo nella termodinamica.
Io mi diverto a basare i sistemi magici su questi argomenti, ma capisco benissimo che dall’altra parte ci siano persone che hanno 0 interesse ai dettagli e che non hanno alcuna voglia di leggersi pagine e pagine di persone che discutono su come progettare un pezzo. Perché se da una parte ricerco la precisione e il realismo, dall’altro so che il rischio che diventi una mazzata tecnico-scientifica è veramente alto. Ed è il motivo per cui con Vexhaben sono stata cauta. Avere personaggi che non conoscono l’argomento mette di suo una paratia, far succedere cose abbastanza gravi da far diventare le discussioni scientifiche un pensiero secondario è stata la scelta per CL (scusa, Al, tvbti voglio bastonare).
Questo per me è il punto più difficile. La ricerca me la passo abbastanza bene, ma fino a che punto posso considerarlo “WB di una storia fantasy” e non “trattato tecnico”. Certi dettagli si possono lasciare lì, disse, la persona che ha un foglio Excel per il calcolo dei denti di un riduttore epicicloidale (valori mai usati).Non fare spiegoni. Se non posso evitare i personaggi che non ne sanno niente, io scrivo e poi mi affido a beta readers che non sono nel campo per sapere se ho fatto disastri sul lato infodump o se tutto fila liscio (per UC è andato tutto bene sotto questo punto di vista 🎉).
Questi quattro punti me li tengo stretti ogni volta che creo nuovi sistemi magici ed è davvero la base da cui parto a intrecciare con il resto del worldbuilding e lì dipende molto da storia a storia. Ciascuno è un caso a sé.
Visto che non ho granché che aggiornamenti e a quanto pare l’unico modo in cui riesco a fare qualcosa è la peer pressure… ho intenzione di rimettere la versione revisionata di Vexhaben su Wattpad. Al link ancora c’è la versione vecchia, ho intenzione di cambiare un paio di cose a livello di trama, soprattutto sulla parte prima dell’incidente scatenante. E sì, so che l’ho già detto, ma mi sono ritrovata un po’ in ritardo. Voglio coprirmi un po’ le spalle per i capitoli pronti — di base la mia intenzione è iniziare con la pubblicazione per metà aprile, un capitolo a settimana. Nei miei sogni più grandi sarei così precisa da finire la revisione un po’ prima di iniziare a scrivere il sequel.
Vedremo. Non voglio fare piani troppo precisi, che qui le cose mi possono cambiare da un giorno all’altro .______.
E chi lo immaginava che dare fuoco a cose sarebbe stato così difficile?
Detto ciò, ci rivediamo il prossimo mese!